Una tra le mete brevi più frequentate delle Valli di Lanzo sia con accesso dal comune di Ceres che da quello di Cantoira.
Luogo incantevole, brevità dell’escursione e panorama stupendo su tre valli, sono gli ingredienti per questo meritato successo.
Santa Cristina è un punto orografico di riferimento per gli abitanti ceresini e cantoiresi, e si narra che in passato il luogo fu oggetto di un contenzioso tra i due comuni, tanto da generale una disfida verbale tra due rappresentanti delle parti in causa.
Il rappresentante dei ceresini avrebbe affermato: “Santa Cristina Roccia Nostra” mentre quello dei cantoiresi: “Santa Cristina Avvocata Nostra”.
Ai primi rimase così la rupe mentre ai secondi andò la proprietà della cappella.
Il pilone dedicato alla Santa sarebbe stato edificato nel 1440, così come anche il catino absidale sarebbe sorto su una costruzione precedente.
Un verbale di visita pastorale del 1769 racconta che il pilone votivo sarebbe sorto in seguito all’apparizione di Santa Cristina a un pastorello.
Dallo stesso verbale risulta anche l’ampliamento recente del sacello, che la volta absidale fosse completamente affrescata e che la pala d’altare originale raffigurasse la titolare della cappella.
Nel 1840 furono costruite a ridosso dell’edificio religioso le strutture idonee a offrire riparo e ad accogliere i pellegrini, specie durante la festa che è officiata annualmente il 24 di luglio.
Itinerario:
Dal centro del paese, dove vi è la sbarra che regola il traffico limitato per Via Roma, incamminarsi a piedi in leggera salita, superare l’albergo Ristorante Valli di Lanzo e salire alla prima deviazione e sinistra, presso una fontanella (Via Cavalieri di Vittorio Veneto).
Dopo un centinaio di metri, si stacca a destra una mulattiera con segnavia 242 (indicazioni per S.Cristina). Salire nel bosco di castagni lungo la mulattiera-sentiero e attraversare due volte una pista consortile.
Poco dopo il secondo attraversamento, si incontra la Cappella della Peste del Pian di Ceres (30’) eretta durante la pestilenza del 1575 e che presenta pregevoli affreschi attribuibili a Oldrado Perini.
Le abitazioni rurali ospitarono probabilmente il lazzaretto del paese durante l’epidemia.
Continuare attraversando ancora la pista consortile e sfiorando un tornante di questa; lasciare infine a sinistra il segnavia 242A diretto a L’Aran e Monti di Voragno.
Si sale incrociando ancora una volta una diramazione della pista, poi si raggiunge Ladant e la Cappella degli Angeli 1080 m (30’).
Non si conosce la data esatta di quando fu eretta questa cappella, ma è noto, invece, che fu riaperta al culto nel 1910.
Il bosco misto cede progressivamente il posto alla faggeta, e il sentiero sale ripidamente passando alla base di un affioramento roccioso di gneiss minuti, già evidente da Ceres, noto come Roc d’la Dent.
Dopo alcune svolte a destra si stacca una piccola deviazione che ne raggiunge la panoramica cima con madonnina.
Si continua in salita e si raggiunge una zona di conifere molto bella, detta Col Balance 1272 m, poco oltre la quale si stacca a sinistra e in discesa il segnavia 242 A, lasciato in precedenza, che raggiunge Monti di Voragno e L’Aran permettendo di compire un anello alternativo.
Si sale ancora lungo il segnavia 242, si sfiora una roccia attrezzata per l’arrampicata e si esce sul versante della Val Grande, incrociando l’ultimo tratto della scalinata del segnavia 301 che arriva da Cantoira (cartelli di crocevia).
Si sale la scalinata di pietra (o il sentiero a sinistra) e si giunge alla Cappella di Santa Cristina 1340 m (1h; 2h da Ceres).